Il tempo è una delle poche ricchezze quasi tangibili che ci sono donate in questa esperienza terrena.
È una materia preziosa, un flusso costante. La vera domanda, quella che conta, è: tu come scegli di abitarlo?
Spesso, senza nemmeno accorgercene, lo disperdiamo in un labirinto di domande che ci allontanano dal centro di noi stessi: *”Chi credo di essere oggi? In quale vibrazione mi trovo? Quali conflitti interiori sto combattendo? Che percezione ho di me, proprio ora? Quali desideri mi stanno tirando in mille direzioni diverse?”*
E poi ci sono io, di fronte a te. E tu, di fronte a me.
Quando i nostri sguardi si incontrano, ti sei mai chiesto con quali occhi mi stai guardando? Pensi di vedere me, nella mia essenza, o vedi piuttosto il riflesso di ciò che i tuoi occhi, con la loro storia unica, sono in grado di percepire?
E se ti dicessi che, forse, nemmeno io ti sto mostrando chi sono veramente, ma solo l’idea che, con fatica, ho costruito di me?
Riflettici un attimo: tu mi osservi attraverso le lenti dei tuoi vissuti – traumi, successi basati sull’ego, delusioni, il dialogo interiore tra maschile e femminile – e da tutto questo emerge una tua versione di me. Allo stesso tempo, io sto compiendo lo stesso identico viaggio, mostrandomi a te con la mia fragile e minuscola consapevolezza di chi sono.
Così, due universi si sfiorano, convinti di vedersi, ma in realtà vedono solo l’eco di sé stessi.
E in questo gioco di specchi, passiamo una vita intera a inseguire l’approvazione, a cercare di essere “più bravi”, “più consapevoli”, quasi “più divini”. Una corsa estenuante che ci distrae dall’unica cosa che conta davvero: vivere il qui e ora, ascoltare il sussurro della nostra anima e muoverci in armonia con i suoi desideri più autentici.
Ogni istante è un gioiello irripetibile. Perdiamo la nostra vita perché non siamo presenti a noi stessi.
La vera ricerca non è fuori, è dentro. È la ricerca della presenza, della vita che pulsa in questo preciso istante. Proviamo a esserci, anche solo per un respiro. Un solo attimo di vera presenza può cambiare tutto.
In questa ottica, l’altro diventa un dono, sempre. Qualsiasi cosa accada, la vita te lo ha messo davanti perché tu possa *vederti*. Allora, smettiamo di puntare il dito, di alimentare questa sterile caccia alle streghe.
Perché, in fondo, è così meravigliosamente e disarmantemente palese: ciò da cui scappi con tutte le tue forze “là fuori” è solo il riflesso di qualcosa che conosci fin troppo bene “dentro di te”, puoi accusare il manipolatore o il narcisista, ma quanto sei co creatore di tutto quello che dichiari essere un colpevole?
Basta dire una parola leggerissima come “ma che stupido/a che sei” per cascare nella trappola dell’ego… tu faresti meglio di lui/lei?
Senza avere la minima idea del perche quella persona fa determinate cose e abbiamo la presunzione di sapere l’altro cosa sta vivendo…. “Ah ma io conosco il suo trauma….” seh…addio… è arrivato un altro terapeuta che ti condannerà a dover vedere la tua esperienza animica come trauma e non come passaggio per il profondo cambiamento consapevole….
Tutto è solo esperienza dell’anima, se vivi con AMORE ,vivi l’esperienza terrena dell’anima, Se vivi addormentato, la tua anima sta semplicemente inviando cose per cercare di svegliarti, è solo esperienza, quindi ti auguro di vivere la tua esperienza al 100%
che tu ti senta santa, puttana, dea, divina, banale, stupida, imprenditrice, casalinga, sciamana o sciammannata! (ovviamente tutto anche al maschile).
Dario Darsy Nencini